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I tredici confratelli – provenienti dalle Circoscrizioni Congo, Francia-Canada, Germania, Inghilterra-Irlanda, Italia, Polonia, Portogallo, Spagna –, che avevano aperto la giornata con la Celebrazione eucaristica, presieduta da don Carlo Cibien, sono stati esortati da don Silvio Sassi a collocare i lavori nel contesto del «secondo anno di preparazione al Giubileo del 2014, valorizzando il contenuto di Ut perfectus sit homo Dei per l’attualizzazione del nostro carisma e leggendo comunitariamente le Costituzioni per rafforzare la nostra identità e motivare il senso di appartenenza» e «nell’orizzonte del contesto ecclesiale dell’Anno della fede e dell’Assemblea sinodale sul tema della “Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”», e a formulare le conclusioni «tenendo ben presente la finalità della nostra Congregazione: essere apostoli con la comunicazione».
Dopo alcuni adempimenti organizzativi e attribuiti alcuni compiti – addetti alla segreteria (don Vito Fracchiolla, don Gino Levorato), attuario (don Giusto Truglia), presidenti alle Concelebrazioni Eucaristiche (don Antonio Carrera, don José Nunes), incaricati della stesura del documento finale (don Vincenzo Santarcangelo, don Roberto Ponti), e dell’informazione (don Vincenzo Marras) – e la lettura del messaggio di don Antonio Maroño, presidente del GEC, che ha esortato a «camminare in costante e reciproca interrelazione», crescendo in solidarietà, don Vito Fracchiolla ha offerto le coordinate e gli obiettivi dell’incontro, che dovrebbe portare – a partire dalle relazioni dei Direttori generali dell’Apostolato sulla situazione sociale, economica ed ecclesiale dei rispettivi Paesi – a definire e condividere quei progetti editoriali e formativi, sui quali tutte le Circoscrizioni del GEC intendono investire. Una panoramica a 360° gradi, senza sconti, quella offerta dalle relazioni dei Direttori generali dell’Apostolato, che hanno dato una immagine di un Continente “travagliato” (per dirlo con vocabolario alberioniano) e di un Paese, la Repubblica Democratica del Congo, in rapido e profondo cambiamento.
A chiudere la giornata, intensissima – prima della Visita eucaristica condivisa con la Comunità di Cinisello, che nel dopocena sarebbe stata convocata per l’elezione dei nuovi consiglieri della casa –, l’intervento, a nome del SIF, di don Carlo Cibien, che a partire dallo Statuto del GEC e dagli altri documenti normativi della Congregazione, ha sottolineato l’irrinunciabile correlazione tra Apostolato e Formazione, suggerendo l’opportunità di declinare momenti e luoghi di comuni strategie formative, e l’intervento del segretario esecutivo del GEC sulle sfide che attendono tutti i Paolini. La seconda giornata dell’incontro, che dovrà recuperare tempi sulla tabella di marcia programmata, vedrà all’opera i Gruppi di lavoro a fare sintesi delle relazioni ascoltate, individuando fenomeni, temi e problemi comuni, per portarli in Assemblea in vista della stesura di un documento unitario.
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